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  • Immagine del redattoreAzzurra

Il meraviglioso mondo dell'olfatto

Aggiornamento: 4 apr 2021

Sapete quanto è potente il naso del vostro amico a quattro zampe?

Sapete che gli odori conosciuti dal cane possono influenzarne il comportamento durante tutta la vita?

Sapete che 15/20 minuti di lavoro olfattivo per un cane, equivalgono a circa 1h di corsa o 3h di passeggiata?

E sapete anche che le capacità olfattive di un cane, rispetto a quelle di un uomo, sono circa 40 volte superiori?

Ma partiamo dal principio.

Nei canidi l’olfatto si sviluppa quasi immediatamente, insieme al tatto; infatti finché il cucciolo non apre gli occhi utilizza questi due sensi per trovare i fratelli e le mammelle della madre per nutrirsi. La matrice originale di questo senso è la curiosità che spinge il cucciolo neonato, intorno alla terza settimana di vita, a fiutare ogni cosa imparando a conoscerla e classificarla. Seleziona quindi gli odori, e crea nella sua mente una catalogazione olfattiva.


Il sistema olfattivo del cane può essere considerato un sofisticato sensore chimico, tale da consentire al cane di leggere ed “interpretare” il mondo esterno, laddove l’uomo utilizza la vista. La capacità di riconoscere gli odori è aiutata dalla conformazione delle narici, che essendo mobili, consentono di inspirare aria sempre fresca tralasciando quella appena esalata, e di capire la direzione da cui proviene l’emanazione. Nel momento in cui l’aria, insieme agli odori, entrano nelle narici, si muovono percorrendo tutta la canna nasale, fino ad arrivare ai recettori olfattivi (questi sono cellule con piccolissime ciglia, immerse in uno strato di mucosa, e hanno il compito di concentrare le molecole odorose). La concentrazione dell’odore raggiunge un livello “soglia”, e cioè il livello minimo di concentrazione chimica dell’odore, tale da procurare una percezione olfattiva. A tal proposito alcuni studi hanno dimostrato che la “soglia olfattiva” varia in base alla razza, da soggetto a soggetto, e da maschi a femmine. A questo punto il segnale dell’odore si trasforma da chimico in impulso elettrico e viene inviato al cervello, il quale decodifica il segnale e lo associa, attraverso la memoria, ai vari odori conosciuti.

I cani hanno anche un sistema olfattivo "accessorio", composto da un organo (organo vomeronasale o organo di Jacobson), localizzato in una cavità sopra il palato, che raccoglie i cosiddetti feromoni. Questi sono sostanze prodotte dalle ghiandole sebacee, dalle ghiandole periorali sul muso, dalle ghiandole ceruminose delle orecchie, dalle ghiandole anali, quelle sottocaudali e sopracaudali, e podali dei cuscinetti plantari. La loro produzione comunque non è controllata dall’animale, bensì involontaria. E a seconda delle ghiandole che li secernono, i feromoni determinano una precisa funzione comportamentale dell’animale.

L’analisi da parte del cervello di queste molecole non comporta confusione, perché l’organo ha i suoi nervi che conducono ad una parte del cervello dedicata interamente ad interpretare i suoi segnali; è come se l’organo di Jacobson avesse un proprio server dedicato.

Sicuramente avrete sentito parlare anche di fiuto, spesso confuso con l’olfatto o usato come suo sinonimo. In realtà i due termini indicano due situazioni completamente diverse. Vediamole.

K'Danka della Legione Nera in ricerca in superficie con segnalazione del figurante in alto